Intervista a Marco Saba

Marco Saba è un economista specializzato in contabilità forense. Nel 1997 è diventato un attivista facendo campagna Internet per una divulgazione completa di Stay-Behind (Gladio); nel 1999 ha fatto una campagna contro l’uso di uranio durante le guerre della NATO. Ha fondato l’Osservatorio Italiano Etico Ambientale. Nel 2000 è stato chiamato a testimoniare nel Parlamento italiano (Commissione Affari Esteri e Comunitari) sull’uso di uranio nelle armi utilizzate in Vietnam e nella guerra del Kippur. Nello stesso anno è stato uno dei due relatori nel capitolo italiano del Tribunale internazionale US/NATO per i crimini di guerra in Jugoslavia, organizzato dal già Procuratore Generale degli Stati Uniti Ramsey Clark. Nel 2003 entra a far parte dell’Osservatorio di Ginevra della criminalità organizzata (OCO), specializzata nel crimine bancario. Nel 2005 ha fondato il Centro Italiano di Studi monetari (CSM, Centro Studi Monetari) insieme al prof. Antonino Galloni; e dal 2006 ha approfondito la sua ricerca sulle frodi contabili delle banche. Nel 2014 ha iniziato a intervenire pubblicamente sulla contabilizzazione della creazione di moneta durante le assemblee degli azionisti di UniCredit, Carige, Intesa, Mediobanca, etc.Nello stesso 2014 segnbala all’INTOSAI (l’organismo delle Nazioni Unite per la supervisione istituzioni superiori di controllo) la cattiva gestione della contabilità bancaria relativamente alla creazione di moneta. L’indagine si conclude nel 2016 con una direttiva di maggior trasparenza dello IAS 7. Nel gennaio 2015 è stato nominato presidente dello IASSEM, Istituto di Alti Studi sulla Sovranità Economica e Monetaria, pur continuando l’attività di revisione della contabilità bancaria e svolgendo attività di consulenza per la Corte dei conti, per deputati italiani del Parlamento, e per altri enti governativi italiani ed esteri. Nel mese di aprile 2016 ha iniziato a mettere in discussione le pratiche contabili presso le banche centrali intervenendo in occasione della assemblea degli azionisti della banca centrale svizzera a Berna.

Non tutto il collettivo condivide le opinioni dell’intervistato, in particolare per tutta la speculazione in merito alla teoria del signoraggio e allo statuto della moneta come puro intermezzo finanziario, ma riteniamo utile il suo contributo per un dibattito marxista sul tema blockchain.

Marco Saba (Centro Studi Monetari) e Carlo Sibilia (M5S) davanti alla sede UNICREDIT a Milano

1. Potresti spiegarci cos’è il sistema blockchain e come potrebbe aiutare l’Italia a riacquisire la propria sovranità nazionale?

Il sistema blockchain è una catena di blocchi di informazioni digitali su singole transazioni certificate da dei server (nodi) compensati attraverso i costi delle transazioni stesse pagate dagli utenti – come nel sistema EquaCoin – oppure attraverso l’inflazione con la creazione di ulteriore moneta digitale (come avviene per il Bitcoin, attraverso l’assegnazione di nuovi bitcoin (frazioni) ai singoli nodi, e per il sistema bancario in generale, dove i dipendenti sono pagati con la creazione di nuovi depositi dal nulla).

2. Che relazione c’è tra questa proposta e la possibilità di avere la circolazione di due monete parallele nel paese?

La proposta di EquaCoin è di creare moneta (Euro popolare) sulla base del consenso democratico degli utenti. La stessa cosa potrebbe farla il Tesoro, monetizzando le leggi approvate dal parlamento, se decidiamo di credere ancora alla democrazia rappresentativa piuttosto che a quella diretta. In ambedue i casi c’è una moneta parallela, come già c’è la moneta parallela bancaria che ha assunto corso legale, pur essendo privata e non contabilizzata.

3. Ritieni altrettanto interessante e fattibile la proposta dei Titoli di Sconto Fiscale?

La denominazione di una moneta conta poco, conta come funziona in pratica, come viene gestita dalla comunità. Fino ad oggi avevamo dato il potere di creare moneta alle persone sbagliate (i banchieri) che ovviamente, la creano per i propri interessi in contrasto con quelli della comunità. Un motivo per cui molte rivoluzioni alla fine sono fallite è perché i banchieri, dopo, sono rimasti gli stessi. I titoli di sconto fiscale nascono da ignoranti che non hanno capito la funzione fiscale della stessa creazione monetaria. La gente è tassata alla creazione, non c’è motivo di tassarla ulteriormente. Oggi sono le banche che riscuotono oltre mille miliardi di euro all’anno creandoli in Italia. Ma non girano al Tesoro questa esazione perché la nascondono contabilmente. La cosa è venuta fuori recentemente nei tribunali, dove le banche non riescono a dimostrare l’origine del denaro che creano dal nulla. Quando vengono citate in Tribunale propongono di cancellare il debito. Da alcuni anni la stessa banca CARIGE sta cercando di cancellare 25 miliardi creati solo nel 2013… Lo so perché sono in causa proprio per questo, per aver effettuato il ritrovamento ed aver chiesto il premio come da codice civile. Ma hanno resistito fino ad ora. Così dovranno annullare tutti i debiti della clientela.

4. Come si collega la tua proposta sulla moneta con la creazione di nuova Banca Centrale sotto la proprietà dello Stato e che svolga il ruolo di prestatore di ultima istanza?

Non c’è bisogno di alcuna “banca centrale”, una tesoreria onesta è più che sufficiente. Se tutte le transazioni verranno effettuate su blockchain, il pubblico potrà controllare direttamente su internet tutti i passaggi di questa nuova moneta digitale di Stato. La spiegazione del Prof. Carroll Quigley su perché non voglio una banca centrale, si trova nel suo testo di scienze politiche, su cui ha studiato anche Bill Clinton, La tragedia e la speranza:

I poteri del capitalismo finanziario avevano un altro obiettivo di vasta portata, quello di creare un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private, in grado di dominare il sistema politico di ogni paese e l’economia del mondo intero. Questo sistema doveva essere controllato in modo feudale dalle Banche Centrali del mondo agendo di concerto con accordi segreti raggiunti in frequenti incontri e conferenze. L’apice dei sistemi doveva essere la Banca dei Regolamenti Internazionali a Basilea, in Svizzera, una banca privata che lavora insieme con le Banche Centrali del mondo a loro volta esse stesse società per azioni private. Ogni Banca Centrale ha cercato di dominare il proprio governo di riferimento attraverso la capacità di controllare i prestiti del Tesoro, di manipolare gli scambi con l’estero, di influenzare il livello di attività economica nel paese, e di influenzare i politici disposti a collaborare con conseguenti ricompense economiche nel mondo degli affari.

Tragedy and Hope, 1966, pag.324

5. Per finire, può spiegarci quale teoria del denaro difende?

La teoria che suggerisco è quella di un mezzo di scambio, riconosciuto come strumento fiscale, che dà il vantaggio del guadagno della prima spesa, come si trova spiegato anche sul sito della Banca d’Italia:

Quando la moneta è prodotta dallo Stato, è quest’ultimo che, spendendola ad esempio per acquistare beni e servizi, la mette in circolo nell’economia e realizza immediatamente il controvalore, al netto dei costi di produzione.

https://www.bancaditalia.it/compiti/emissione-euro/signoraggio/index.html

Quindi la creazione va gestito dallo Stato o, meglio ancora, dalla comunità stessa, come c’insegna la recente svolta autoritaria statale della falsa pandemia. Penso quindi sia il caso di autogestirla a livello popolare, come nell’esperimento-pilota di EquaCoin che va avanti dall’aprile 2019. Se non si fa niente, arriveremo entro fine anno ad una moneta digitale emessa dalla sovrana BCE che ci renderà tutti automi inconsapevoli, sudditi di una classe pedofila di redditieri satanici che pensa solo a come sterminare il 90% della popolazione mondiale, senza che se ne accorga. Potete seguirci sul gruppo Telegram Strumenti per la Mente.

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